martedì 9 aprile 2013

Landform architecture

Matteo Zambelli - Edilstampa











Landform architecture è geografia costruita piuttosto che architettura, è topografia piuttosto che volumetria, mette in crisi la dialettica figura-sfondo.
Si propone come una presenza dissolta e soft; trasgressiva ma non lacerante; disinibita, insolita.
Tende a distendersi in orizzontale incuneandosi e comprimendosi negli spazi liberi, rinuncia all'organizzazione stratificata e parallela del piano, propone l'ambiguità fra la superficie e volume, dissolve i limiti del progetto, sviluppa il concetto di indeterminatezza.
Esempio principale della Landform architecture è il Terminal Portuale di Yokohama dei FOA.


Il terminal fonde la dimensione urbana a quella architettonica, è del tutto assente la figura di "edificio su uno sfondo".
Il terminal propone un'alternativa al rapporto con l'intorno, qui il passaggio da pesaggio ad architettura è quasi del tutto impercettibile.
Strutturalmente il progetto è una via di mezzo fra l'origami e la costruzione navale; la copertura diventa una piazza pubblica, un parco sull'acqua e mimetizza l'imponente struttura del porto.

SCALE MOBILI, TOLEDO, SPAGNA

IL PROGETTO: incidere la "pancia" della collina con un           taglio a zig-zag in diagonale, slabbrare i margini della ferita.
















L'incisione lascia lo spazio necessario per un sistema di scale mobili, le slabbrature della pelle della crosta terrestre diventano le coperture dei sistemi di risalita.
Di giorno il taglio è nero-ombra, di notte "sanguina" una sostanza giallo-arancione.













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